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Il soggetto

Oberto, conte di San Bonifacio

Prima opera composta da Giuseppe Verdi.

Atto primo

Scena prima-Deliziosa campagna

L’azione si svolge a Bassano del Grappa nel1228.
Nei pressi del castello di Ezzelino da Romano, cavalieri, dame e vassalli vanno incontro a Riccardo, signore
di Salinguerra,festeggiando il giorno che lo vedrà sposo di Cunizia, sorella di Ezzelino.  
Riccardo esprime sentimenti di gioia e d’ambizione; poi tutti si avviano verso il castello.
Cautamente giunge Leonora, figlia di Oberto, conte di San Bonifacio.
In passato Leonora era stata sedotta da Riccardo, che sotto falso nome le aveva promesso il matrimonio:
appresa la verità, si reca ora al castello per svelare l’antico tradimento e cercare vendetta.
Il rimorso nei confronti del padre si associa al rimpianto per il perduto amore.
Entra in scena Oberto, che da un messaggio della sorella, ha appreso la colpa di Leonora.
Oberto si commuove alla vista della patria amata, che ha dovuto abbandonare perché, sconfitto da Ezzelino,
è stato costretto all’esilio.
Leonora riconosce il padre, che le rimprovera l’onore tradito; ma il diverbio si ricompone:
la fanciulla placa il padre con l’idea della vendetta imminente e lo riabbraccia.

Scena seconda-Sala nel castello di Ezzelino

Cunizia è festeggiata da cavalieri, dame e vassalli.
E' in preda a tristi presentimenti; ma Riccardo la rassicura sulla futura felicità, dissolvendo i suoi timori.
Imelda, confidente di Cunizia, introduce Leonora.
Cunizia, cui è stata annunciata l'improvvisa visita, l'accoglie; Leonora le rivela di essere la figlia del suo nemico.
Lo spavento di Cunizia si accresce ancor più all'apparire di Oberto, introdottosi nel castello per assistere al
compimento della vendetta.
Leonora svela a Cunizia il tradimento di Riccardo; questa dapprima inorridisce, poi promette giustizia e chiama
tutti a raccolta.  
Con gli altri giunge Riccardo: come scorge Leonora, comprende la situazione, e la accusa, per difendersi,
di essergli stata infedele.
Ma Oberto si ribella allefalse accuse mosse alla figlia e per vendicare l'offesa sfida a duello Riccardo;
questi ricusa però la provocazione, mosso a compassione dalla tarda età di Oberto.
Nell'agitazione generale, Leonora rinfaccia apertamente la sua colpa a Riccardo, e Cunizia sente mutarsi
l'amore in sdegno.   

Atto secondo

Scena prima-Gabinetto della Principessa

Le dame compiangono Cunizia, mentre questa ripensa, con rammarico, ai bei giorni dell'amore perduto.
Ma il sentimento della virtù ha il sopravvento: Cunizia decide che convincerà Riccardo a tornare all'antico
amore per Leonora.

Scena seconda-Luogo remoto in vicinanza ai giardini del castello

Un coro di cavalieri commenta la triste vicenda.
Giunge Oberto; mentre attende di incontrare Riccardo per il duello, parla, sdegnato di tradimento e disonore.
I cavalieri gli annunciano che Ezzelino, per intercessione di Cunizia, gli ha concesso il perdono; ma il vecchio
quasi non si cura delle loro parole.
Come vede comparire Riccardo, Oberto sente l'ira salire al colmo.
Il giovane, consapevole della sua superiorità fisica, vorrebbe evitare il duello; ma quando sente insultare il casato
dei Salinguerra, raccoglie la sfida.
I due sguainano le spade, ma sono interrotti dall'arrivo di Leonora e Cunizia.
Quest'ultima invita Riccardo a riscattarsi, e dichiara che lo perdonerà solo se tornerà ad amare Leonora.
Riccardo finge di accettare, per poter poi riprendere il duello; al suo consenso Leonora dà sfogo alla propria gioia.
Mentre i cavalieri commentano i nuovi, funesti eventi, il duello riprende fuori scena.
Oberto è ucciso da Riccardo.
Questi, sconvolto, chiede al cielo perdono  e si dà alla fuga.
Arrivano intanto Cunizia, in preda all'affanno, e i cavalieri, che la informano dell'accaduto.
Cunizia accoglie Leonora, che ha assistito all'uccisione e che si accusa della morte del padre.
Giunge una lettera in cui Riccardo, costretto a fuggire in terra straniera, chiede a Leonora di perdonarlo e di tornare
ai giorni del primo amore.
Ma Leonora, sconvolta dal rimorso d'aver causato la morte del padre, non vede altro davanti a sè che la cella di
un convento, e sviene tra le braccia delle dame.   






















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